Progresso Torino fa propri i cinque punti proposti dai candidati Mario Barbaro e Maria Anna Ferrara impegnati a Torino nell’Associazione Marco Pannella.
Il primo dei cinque punti: Diritti civili e diritti umani
La città di Torino storicamente ha sempre avuto un ruolo importante nel promuovere e difendere i diritti civili e umani anche in ambito internazionale. Torino, tra le città più importanti d’Italia, deve avere un ruolo centrale per iniziative, incontri, confronti con le varie organizzazioni di volontariato e di promozione sociale per tutelare le persone più deboli. A partire dai senzatetto alla popolazione carceraria, dai diritti delle persone lgbt+ alle diverse comunità di stranieri, dalla condizione delle donne e la loro protezione in caso di violenze anche verso le persone in generale più deboli. Queste ultime, a causa della loro condizione, vivono in condizioni di difficoltà economiche e sociali.
Occorre una visione nuova che abbia il fine di promuovere la tolleranza tra tutte le persone, la nonviolenza e tutti i possibili sostegni economici necessari per le persone sole e abbandonate che vivono in grave disagio economico. Il coinvolgimento di organizzazioni specializzate e che si battono per la tutela delle persone è sempre più necessario per l’attività dell’amministrazione comunale. È necessario il rilancio, la promozione e il sostegno, in ambito nazionale con le amministrazioni locali e regionali, della Rete R.e.a.dy., nata a Torino nel 2006 dove ha sede la sua Segreteria nazionale.
Il carcere “Lorusso Cutugno” di Torino sta vivendo un periodo molto difficile. L’intera comunità penitenziaria si trova a dover sopperire a mancanze anche gravi su molte forme di assistenza e aiuto, sia riguardo alla funzione rieducativa del carcere, come previsto dalla Costituzione, sia dal punto di vista sanitario e delle condizioni di detenzione. Si propone pertanto un monitoraggio costante di supporto al garante comunale dei detenuti. Questo avrebbe dunque l’obiettivo di porre in atto tutte le misure necessarie di sensibilizzazione per il rientro nelle condizioni di legalità del penitenziario torinese.
Inoltre, particolare attenzione va riservata alle persone anziane che vivono in solitudine la loro condizione. Infatti, negli ultimi anni sono stati abbandonati molti progetti di aiuto e vicinanza alle persone anziane e sole. Occorre su questo punto una nuova politica concreta che preveda anche il coinvolgimento delle Circoscrizioni, singoli volontari, associazioni, luoghi di incontro e maggiori risorse finanziarie.
Lotta alla criminalità con una nuova visione
Promuovere in ambito locale incontri e studi, anche con associazioni e organizzazioni politiche che analizzino ed eventualmente propongano nuove forme di lotta alla macro e microcriminalità causata dal proibizionismo sulla droga. Infatti, migliaia sono le persone coinvolte in questo giro infernale che vede da una parte persone deboli e costrette ad una vita di disperazioni e violenze come la tossicodipendenza e la delinquenza diffusa in città e, dall’altra, migliaia di persone impegnate in una lotta senza fine per l’affermazione della legalità contro lo spaccio e fiumi di denaro clandestino fuori da ogni controllo.
La stessa città di Torino può farsi promotrice di una proposta di riforma delle leggi sulla droga con un nuovo approccio pragmatico e che superi lo status quo, fallimentare e criminogeno.
Anagrafe pubblica degli eletti
La nuova riforma sull’Anagrafe pubblica degli eletti votata dal Consiglio Comunale nell’aprile 2010, grazie all’impegno dei Radicali, deve diventare un nuovo strumento di vicinanza tra i cittadini e le persone con incarichi pubblici. L’Ape è di fatto oggi non aggiornata e carente sotto molti punti di vista. È dunque bene ricordare che i cittadini possono reperire le informazioni su patrimoni, stipendi, stato civile, titolo di studio, finanziamenti e incarichi pubblici, anche ricoperti precedentemente, sugli eletti al Comune di Torino e altri dirigenti dell’Amministrazione comunale.
Ad oggi il sito del Comune ad esso dedicato riporta uno scarso numero di informazioni e non risulta aggiornato. Ciò è sicuramente dovuto a indifferenza da parte delle istituzioni e anche alla discrezionalità da parte degli eletti a trasmettere tutte le informazioni richieste.
Dialogo e non repressione verso i cittadini
Occorre attivare da subito una nuova cultura del dialogo con tutta la cittadinanza che preveda una promozione civica innovativa con campagne di informazione e responsabilizzazione dei cittadini. Avviare nuovi progetti e programmi di informazione appositi in ambito sociale di ogni tipo: dalla scuola al commercio, dai trasporti locali all’igiene urbano, dalla raccolta dei rifiuti alla facilità di accesso ai servizi del Comune, nuovi rapporti con le realtà culturali e di promozione sociale della città. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad una burocratizzazione e ad esclusive campagne sanzionatorie contro la cittadinanza. È venuta meno la fiducia dei cittadini verso il ‘pubblico’.
È necessario un cambio di rotta che sburocratizzi e aiuti i cittadini in ogni contesto sociale con appositi programmi di aggiornamento verso il personale dell’amministrazione comunale, consultando e coinvolgendo esperti e associazioni. Riguardo al commercio, occorre una vera e propria riforma del rapporto tra l’amministrazione comunale, le associazioni di categoria e gli esercenti di ogni attività riguardo ogni decisione che viene presa. Infatti, occorre una adeguata informazione agli esercenti su decisioni prese dall’amministrazione comunale su orari, vincoli, divieti, cambio di norme e un maggiore ascolto delle loro esigenze.
L’ultimo dei cinque punti: Area metropolitana
La legge sulle aree metropolitane è gravemente carente nella sua realizzazione. Ciò è dovuto in particolare ai limiti del legislatore che non ha saputo e voluto riformare il governo delle amministrazioni locali proposte sin dal 1990. La riforma che prevede l’istituzione delle aree metropolitane in sostituzione delle Province è diventata legge nel 2014 con limiti e sproporzioni in ambito di governo locale.
Occorre avviare un nuovo dialogo con le istituzioni, in particolare quella legislativa per continuare il percorso di riforma delle aree metropolitane. Torino può farsi promotrice di una vera e grande riforma della legge sulle aree metropolitane insieme alle altre città italiane.
Gli autori dei cinque punti: Mario Barbaro e Maria Anna Ferrara
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