Torino funziona

LA CARROZZERIA E IL MOTORE DELLA CITTÀ

Per realizzare quanto delineato fin qui, è necessario che la città funzioni perfettamente sia nell’aspetto e nelle funzioni (la carrozzeria) sia nei processi interni (il motore). Occorre dunque mettere mano all’organizzazione cittadina e amministrativa per adeguarsi alle nuove necessità, ben conoscendo la difficile situazione del bilancio comunale. Date le difficoltà economiche, bisogna perfezionare la capacità di ricorrere a finanziamenti europei (PNRR in primis), di eseguire correttamente i progetti e rendicontare come richiesto. Inoltre, occorre inaugurare una stagione di collaborazione con le imprese private e con il terzo settore per investire nei beni comuni.

Per diventare città modello, oltre alle indispensabili infrastrutture, occorrono servizi progettati per rendere semplice la vita dei cittadini e delle imprese che scelgono di aprire qui la loro sede, ripensando la tassazione locale, riducendo la burocrazia e rendendo più semplici le procedure.

Poi bisogna allestire punti di presenza in ogni quartiere, accessibili a tutti, per erogare servizi essenziali ai cittadini. Ad esempio, la buona salute richiede non solo competenza medica e organizzazione dei grandi ospedali, ma anche educazione sanitaria e luoghi di assistenza facilmente accessibili per le cure più comuni. Così deve essere facilitato in tutti i quartieri l’accesso ai trasporti locali e ai servizi pubblici come quelli dell’Anagrafe, collaborando anche con i privati (es. banche) che hanno i loro punti di presenza sul territorio.

Quartieri più belli e più accessibili significano anche prevenzione della delinquenza e maggior sicurezza – reale e percepita – per tutti. Questo è un nodo fondamentale per prendersi cura e far crescere la città senza strappi e tensioni.

Per dare a tutti le stesse possibilità e prevenire disagi ben più grandi, Torino deve facilitare l’accesso all’istruzione con programmi di sostegno agli studenti che hanno più bisogno e, in particolare, tenga in considerazione l’educazione delle bambine e delle ragazze. Inoltre, la città deve favorire la formazione continua degli adulti, affinché possano prepararsi per nuovi lavori, vivere in modo più creativo ed essere cittadini più consapevoli.

CHE FARE?
  • Prendersi cura del bilancio della città.
  • Riqualificazione dei quartieri più degradati, a partire dalla zona nord (Barriera di Milano).
  • Inventario degli edifici dismessi (pubblici e privati) per dar via a un piano di riqualificazione concordato con chiare destinazioni d’uso.
  • Riorganizzazione degli uffici comunali per adeguarsi alle trasformazioni in atto.
  • Creazione di una funzione dedicata ai finanziamenti europei, che si specializzi per la città e metta a disposizione le conoscenze accumulate anche per le imprese.
  • Revisione dei processi di fornitura servizi ai cittadini (es. Anagrafe), sia in presenza sia online, e conseguente adeguamento dei sistemi informativi.
  • Creazione di punti di presenza sul territorio dove i cittadini possano trovare assistenza sanitaria, accesso ai servizi bancari e ai servizi della città, sportelli di ascolto.